L’arte non paga da mangiare, ma nemmeno il lavoro senza salario minimo. Perché scegliere L’ARTE, nonostante tutto? Benvenuti ad Agenzia Spaziale Essere, la newsletter a cadenza casuale di progetto essere, al suo TERZO Capitolo.
“Perchè festeggiate – ancora l’estate”, una frase urlata da Andrea Appino in “Viva” che altro non è che un pezzo incredibile degli zen circus e un manifesto della vita in questo pezzettino di secolo, ma anche una grande verità. Nulla contro l’estate dal mio punto di vista, io amo tanto il sole, ma vivo anche in pianura e in mezzo all’umidità totale che porta effettivamente a chiacchierare per 3 mesi ripetendo che “non tanto il caldo MA l’umidità”. E poi non è che d’estate sento quella FOMO di cui tutti parlano ovvero sentire la paura di stare perdendo qualcosa di bello e che tutto gli altri si stanno divertendo e io no, anzi, sono conscia di amare cose semplici e rilassanti, di socializzare solo in alcuni contesti e che sinceramente ho sprecato così tanto tempo tagliata fuori dalle dinamiche “comuni” che nemmeno ci penso. Ho speso talmente tante estati ad analizzare le dinamiche comuni attorno a me e a trovarle sinceramente rivoltati, che per me è semplicemente una grande vittoria non fare le ferie ad agosto, non frequentare quelle città frutto di un mix letale fra bonifiche e boom economico, di godermi la lentezza dei giorni estivi e l’inevitabile noia.
Però l’estate mi porta sempre quello spirito inquieto e martellante di “e adesso cosa faccio?”, dato che fra covid, motivi di salute, motivi di buon senso, negli ultimi anni a settembre ho sempre iniziato nuovi percorsi. Ma, finalmente aggiungo, questa è la prima estate dove vivo quella fatidica domanda del “e adesso che faccio” (o se parlate la marilenghe furlane basta un rapido e secco “e cumò?!”) in maniera iper positiva e creativa. Oggi scrivo un articolo, domani faccio il brindisi di fine riprese del primo cortometraggio che ho scritto, domani andrò al solito bar, il giorno successivo lavorerò tantissimo, quello dopo no, e poi chissà. Ero davvero convinta che essendo una persona autistica e ADHD avere dei ritmi stabili e sicuri lavorativi mi avrebbe dato più certezze e tranquillità, e invece no, niente da fare, a me il lavoro con orari fissi da dipendente mi rende miserabile e triste e stanca e non essere in grado di lavorare ai miei ritmi, secondo la mia organizzazione, ai progetti che ho scelto, perchè c’è qualcun’altro che me li sta imponendo, mi fa davvero male alla salute. Il lavoro porta via la maggior parte del tempo delle persone, nessuno stipendio è garantito, io ho una idea chiara che voglio autogestirmi come fotografa, artista, professionista, quanto più possibile. Questo comporta cose spaventose come dover parlare con i commercialisti del sistema di tassazione italiano ed uscirne allucinati, ma lo stesso eccomi a 22 anni, alle porte dell’universo con un telefono che squilla ogni sera, e io pronta con la mia PT. IVA appena aperta. Sono conscia che non si guadagna enormemente e che sì, a volte dovrò trovarmi dei lavoretti extra che non c’entrano nulla con il mondo creativo, ma rendermi conto lungo quest’anno che per davvero voglio essere una artista nella vita suona folle e liberatorio come poche cose.
Di scelte non convenzionali e controcorrente ne ho fatte tante e non sempre giuste, ma mi hanno sempre indirizzato qui, ad avere l’assoluta certezza che non c’è altro che abbia senso in questa vita per me se non costruire la mia professione, distante dalle voci di giudizio o di non comprensione. Perchè chi comprende quello che faccio invece ora c’è, persone che mi guardano negli occhi dicendomi “ha senso, continua” cominciano ad esserci. Ma quello che conta è che io mi riconosco da sola che ha senso e devo continuare. Nulla di quello che ho inventato o creato negli ultimi anni è nato ora, sono progetti che risalgono ai momenti più bui e tristi possibili dell’adolescenza, ed essermi sentita al sicuro ora a dare spazio e valore e importanza e tempo e qualsiasi altra cosa mano mano ad ogni idea appuntata, per me è incredibile. Ed è incredibilmente prezioso.
Essermi ritrovata a marzo virale con un video, sarò sincera, è stato doloroso. L’etica dell’internet corrisponde alla sua totale assenza, una giacca colorata ha portato effettivamente a ricevere minacce di morte ed insulti molto pesanti, ci ho sofferto un po’ in maniera retroattiva ovvero pensando che io a 15 anni sarei crollata. Poi mi ricordo che effettivamente è successo a 14, 16 e 17 anni di ricevere effettivamente insulti di morte, gruppi whatsapp interamente contro di me, minacce, dinamiche di vergogna ed umiliazione, sempre tutto online ma che mi ha portato ad una insicurezza enorme. Perchè diciamo la verità, sono cosciente di essere una caciarona e avere sempre qualcosa da dire, da raccontare, un aneddoto da aggiungere, ma io adesso a dicembre faccio 23 anni e no, non ho ancora raggiunto l’età che avevano queste persone che se la sono presa con me, e no, sono ancora convinta che non lo farei mai nè a questa né ad una qualsiasi età. Però è andata così, spero che la loro vita vada meglio perchè se è stato un inferno per me averli accanto per qualche anno, chissà che inferno saranno i pensieri nella loro testa da tutta la vita. Ma comunque nonostante la paura, l’insicurezza, i mille dubbi, alla fine da quel guscio ne sono uscita, sto continuando a dare spazio a quella che sono.
Quindi è estate, ho scelto la carriera “non-sicura” mentre continuerò a studiare, ho tutto il tempo e tutte le possibilità di dare risposte sempre diverse a tutti gli “e adesso?” che verranno, perchè lo sappiamo tutto che non c’è nulla di sicuro a questo mondo. Abbiamo semplicemente bisogno di qualcosa che funzioni. E lo faccia bene. Che nessuna strada è davvero battuta bene, se non fa per te.
Quindi l’Agenzia Spaziale Essere oggi vi parla dallo Spazio, c’è tanta arte attorno a me, la Terra è davvero bella senza confini da qua sopra, non so se è un astronave, l’albero in cui mi arrampicavo da piccola, le braccia di mamma che mi tengono in braccio, o il paesaggio di fronte a me dalla camera in cui scrivo ora. Ma l’augurio per questo Settembre, per te che leggi queste parole, è di trovare quello che funziona per te. E che non ti faccia sentire miserabile, ma genuinamente elettrizzato per i prossimi capitoli della tua vita.
Tutto davanti a te è ancora da scrivere. Fai buone scelte. Costruisci i tuoi giorni nella maniera più luminosa. Ama forte.
Ti aspetto al prossimo lampione, con un’altro capitolo spaziale. A presto.